lunedì 4 maggio 2015

OnExpo | Antonia Guerra

Il tema della sostenibilità per EXPO 2015 rappresenta un valore trasversale che attraversa l’iter della manifestazione  a partire dallo slogan “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. In base alla Sua valida esperienza e conoscenza delle tecnologie e delle strategie di sostenibilità, quale significato assume per Lei lo slogan di EXPO? 
Quando leggo lo slogan dell’Expo 2015 la mia attenzione si focalizza sulla parola Energia, in cui leggo un appello all’azione. Un invito a rispettare la biodiversità ed il suolo, ad educare alla sostenibilità, a condividere conoscenze e competenze al fine di assicurare che nel Pianeta, sempre più popolato, si riducano i rischi legati all’alimentazione. 


Expo 2015 - Padiglione Italia

Ridurre l’impatto ambientale è uno dei temi che ha guidato progettazione e gestione dell’evento, consentirà agli stakeholders di vivere in prima persona una esperienza sostenibile. Expo potrà essere un esempio di processo sostenibile per eventi futuri e in che modo questi ultimi possono ispirarsi ad EXPO?
E’ quello che si spera. Nello specifico, la manifestazione e’ stata, per gli architetti che hanno partecipato alla progettazione dei padiglioni, un’occasione per sperimentare tecnologie sostenibili che saranno sicuramente un riferimento per la progettazione del prossimo futuro. 

I padiglioni di EXPO affascinano perché opere architettoniche sostenibili; a fine manifestazione, infatti, gran parte di queste sarà smantellata e il materiale che ne deriverà potrà essere impiegato nuovamente in altre realizzazioni. C’è un’opera tra queste che l’ha colpita per un motivo particolare?
Il padiglione austriaco, pensato come un elogio alla natura, all’aria pura e alla tecnologia. Sarà una sorta di foresta, ricca di alberi che, al termine dell’Expo, saranno piantati per le strade di Milano.

Expo 2015 - Padiglione Austria

La Carta dei valori e degli impegni di EXPO 2015 sarà uno dei tanti segni tangibili della manifestazione, più di tutti, “la memoria” che consentirà a chi c’è e ai posteri di ricordare l’evento. Crede ci sia qualcosa di specifico che debba farsi spazio tra tutti i punti della Carta dei valori?
Condivido i quattro punti della Carta dei Valori e ritengo che sia fondamentale la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile dei territori, in particolare quelli agricoli perché più strettamente legati al tema dell’evento.

Quali sono secondo Lei le caratteristiche e le potenzialità che una città deve possedere per ospitare un evento mondiale di così tanta importanza?
Una rete di trasporti efficienti dal mio punto di vista e’ in cima alle priorità.

In che ruolo architetti urbanisti e designer possono partecipare alla costruzione di un futuro sostenibile?
Ricercando, studiando, lasciandosi ispirare dai migliori, interpretando le esigenze della comunità e cercando di proiettare gli effetti delle proprie scelte progettuali al domani piuttosto che considerare soltanto quelli nel breve termine.

Quale sarà l’eredità che verrà lasciata da Expo 2015?
Sarà un’eredità di conoscenze sulla sostenibilità dei modelli economici, sociali e produttivi. 

Intervista a cura di Romina Muccio

Antonia Guerra | Consegue nel 2010 la laurea magistrale in Ingegneria Edile-Architettura e il suo progetto di tesi, un edificio sostenibile per uffici, le vale la lode. Si abilita all'esercizio della professione di ingegnere prima, di architetto poi. Per ampliare i suoi orizzonti, e per approfondire le proprie conoscenze tecniche, vola in Inghilterra, dove attualmente collabora come Project Manager con lo studio vincitore del premio Fondazione Renzo Piano 2013. Da Londra gestisce il portale Architettura Ecosostenibile, fondato nel 2009 per diffondere le soluzioni architettoniche per la riduzione dei consumi energetici e diventato rapidamente il più importante sito web italiano sull'architettura ecosostenibile. Tra le sue più grandi passioni c'è lo sport. Della pratica agonistica ha fatto suo lo spirito di squadra e l'importanza di mettersi continuamente alla prova per raggiungere sempre nuovi e più ambiziosi traguardi.

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