domenica 10 maggio 2015

OnExpo | Elena De Marco

D. “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Oltre alle tecnologie quali sono le strategie da mettere in campo per dare una risposta concreta ad una esigenza vitale?

R. E’ molto importante salvare il suolo. Fare in modo che le popolazioni non abbandonino i terreni agricoli o, peggio, utilizzino tale risorsa per usi completamente diversi (edilizia, infrastrutture, etc).


Il consumo dei suoli in maniera indiscriminata è ciò che ogni politica economica, sociale, NON deve fare.
Come evidenzia un recente studio della FAO: “nei paesi a medio e alto reddito, il cibo viene sprecato in quantità significativa in fase di consumo e nella fase iniziale delle filiere alimentari. Nei paesi a basso reddito, le perdite si verificano prevalentemente nelle fasi iniziali e intermedie della filiera, mentre molto meno cibo va sprecato a livello di consumatore. Le cause delle perdite e degli sprechi alimentari nei paesi a basso reddito si trovano prevalentemente nei limiti finanziari, gestionali e tecnici delle tecniche di raccolta, conservazione e refrigerazione in condizioni climatiche difficili, dell’infrastruttura e dei sistemi di imballaggio e vendita. Poiché molti piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo vivono sull’orlo dell’insicurezza alimentare, la riduzione delle perdite alimentari potrebbe avere un impatto immediato e importante sulle loro vite”.

D. “Salva la diversità, salva il pianeta” è lo slogan di Slow Food per Expo2015. Quanto è importante ripartire dalla biodiversità?

R. Sappiamo quanto c’è stato di sbagliato nel nostro correre verso la globalizzazione nel senso deleterio del termine. La conservazione della biodiversità e il recupero e la protezione degli ecosistemi devono diventare priorità condivise soprattutto a livello politico. La biodiversità del mondo è oggi in una situazione critica, gravemente minacciata dall’agricoltura intensiva e da altri metodi non sostenibili di produzione alimentare. La conservazione della biodiversità può essere efficace solo se si aumenta la consapevolezza e l’interesse del pubblico e se i decisori politici hanno accesso a informazioni affidabili sulle quali fondare le loro scelte.
Slow Food ha coniato il termine “co-produttore” per evidenziare il potere e il ruolo politico del consumatore. Se, come afferma Wendell Berry, “mangiare è un atto agricolo” e, come ha aggiunto Carlo Petrini, “coltivare è un atto gastronomico”, allora dobbiamo anche ricordare che fare la spesa è un atto politico. Quando spendiamo i nostri soldi, sosteniamo un dato sistema produttivo oppure lo annientiamo. E questo lo dobbiamo sapere.

D. La Regione Campania ha scelto la Dieta Mediterranea, proclamata dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità nel 2010, quale tema centrale della propria partecipazione all’Expo. Grandi eventi come Expo possono effettivamente modificare la cultura del rispetto del cibo e delle coltivazioni locali?

R. Grandi eventi come EXPO devono servire a saper discernere cosa è cibo da cosa non lo è. Il nostro patrimonio “colturale” ci fornisce una gamma enorme di verdure, ortaggi,  frutta, che è difficile, se non impossibile,  trovarne in altre parti del mondo. Dobbiamo avere consapevolezza e questa visione richiede un profondo cambiamento culturale e l’adozione di modalità diverse di comportarsi e comprendere. Questi obiettivi possono essere raggiunti con l’educazione alimentare alle persone che devono sentirsi consapevoli delle loro scelte alimentari. Nel bene e nel male.

D. In che ruolo gli agronomi possono partecipare alla costruzione di un futuro equo e sostenibile?

R. La professione del Dottore Agronomo è determinante proprio per la sua responsabilità sociale nello sviluppo sostenibile e nel rispetto della diversità dei territori delle comunità locali.
L’Agronomo è fondamentale per evidenziare le migliori pratiche ma soprattutto la comparazione nei diversi contesti territoriali del flusso di innovazione e del suo trasferimento, le modalità di produzione di cibo in relazione al proprio territorio per verificare  nel contempo la crescita sostenibile delle comunità locali. Il ruolo dell’agronomo e della sua professione appare determinate nella costruzione di questa rete.

D. Quale sarà l’eredità che verrà lasciata da Expo 2015?

R. Spero la più grande consapevolezza che tutto ciò che abbiamo visto e mangiato in questo evento mondiale, nel quale ogni Paese ha avuto il suo spazio, debba essere utilizzato nel prossimo futuro per raccogliere idee, progetti, modelli di produzione di cibo identitari, sostenibili e duraturi che trattino temi diversi come la biodiversità, gli scarti alimentari, la responsabilità civile del cambiamento climatico e le diversità territoriali di produzione.

Intervista a cura di Isabella Lisi

Elena De Marco | Dottore Agronomo libero professionista iscritta all’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Napoli.  Attualmente Consigliere dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Napoli, ove ha già ricoperto la carica di Consigliere Segretario e di  Vice Presidente. E’ stata componente: del Tavolo Interprofessionale sulle Valutazioni Ambientali presso la Regione Campania Assessorato all’Ambiente; delle Commissioni Verde ed Ambiente, Urbanistica, Sicurezza Alimentare e  Pari Opportunità dell’Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di  Napoli. Esperto presso la Sezione Specializzata Agraria del Tribunale di Napoli (biennio 1998/1999) e presso la Corte di Appello di Napoli. E’ componente della Commissione Regionale Tecnico-Consultiva “Produzioni vivaistiche forestali nelle strutture regionali – Individuazione di materiale di base”; è Segretario e Perito  nella Camera Nazionale Arbitrale in quanto consulente nel campo dei controlli alle coltivazioni e alle produzioni agricole; è Consigliere nel direttivo dell’Associazione Italiana Agricoltura Biologica (A.I.A.B.) – Campania e, con funzione di Tesoriere, è componente della Condotta Slow Food della Costiera Sorrentina e Capri. E’ esperta nei controlli alle coltivazioni e alle produzioni agricole - consulente aziendale -  R.S.P.P.- CTU e CTP per Enti pubblici e privati -  Perito penale presso il Tribunale di Torre AnnunziataEsperta nella progettazione del verde pubblico e privato in particolare nella valutazione fitostatica degli alberi ornamentali secondo la metodologia V.T.A.




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