venerdì 20 marzo 2015

Il palinsesto storico-artistico di Castel Capuano

La scelta di scrivere su Castel Capuano è legata alla volontà di mettere in luce uno dei paradisi nascosti della nostra città facendo riflettere sul fatto che non bisogna andare poi così lontano per essere spettatori di così tanta storia e bellezza.



1.Castel Capuano- foto d'epoca

Castel Capuano, il più antico castello di Napoli dopo Castel dell’Ovo,  situato allo sbocco dell’attuale Via dei Tribunali,  è uno dei monumenti del Napoletano che racchiude una parte densa di stratificazioni storiche, artistiche e culturali della nostra splendida città; il suo nome deriva dal fatto di essere posto in prossimità di Porta Capuana che apriva verso la strada che conduceva a Capua.



Roberto Pane definisce Castel Capuano “fra i più grandi edifici storici della città, quello che ha subito più di ogni altro trasformazioni di fabbrica, a causa di mutate trasformazioni, ampliamenti e restauri” (R. Pane, Il Centro Antico di Napoli, 1971).


Cenni storici

2.Il tribunale della Vicaria, C. Coppola, prima metà XVII sec
Castel Capuano, di impianto normanno, sorge non a caso nella parte orientale di Napoli, nella piana di collegamento con i centri limitrofi che necessitava, a suo tempo, di una fortezza che proteggesse Neapolis dalle eventuali incursioni nemiche.

L’edificio è stato oggetto di numerosi interventi, a partire da quello di Carlo I D’Angiò che lo trasformò in una delle più belle residenze reali di età Aragonese, alle modifiche apportate da Don Pedro da Toledo che destinò l’edificio alle Carceri e al Tribunale.

La più radicale trasformazione subita dall’edificio che abbandona l’impianto quadrangolare con torri rettilinee angolari a pianta quadrata è quella del Riegler di metà Ottocento, ispettore del  Corpo di Ponti e Strade, organo già impegnato prima nella manutenzione della fabbrica. Di fine Ottocento è da annoverare senza dubbio il contributo di Federico Travaglini con Sannia e Bottassi per il Restauro e l’ampliamento di Castel Capuano che riguardò la trasformazione da Castello a Palazzo di Giustizia. L’intervento inoltre fece fronte ai problemi di natura statica del complesso e al miglioramento della vivibilità dell’edificio in relazione ai criteri di “igiene” che si andavano delineando a Napoli sul finire dell’Ottocento.

Castel Capuano oggi

3. Esedra
Castel Capuano, nella sua conformazione attuale, presenta un impianto di forma pressocchè regolare con quattro cortili, quello Principale dal quale è visibile frontalmente l'esedra che ospitava i due ascensori attualmente in disuso, quello Secondario, quello dell’Antico Vaglio e quello del Nuovo Vaglio.

L’edificio, attualmente in uso dal Ministero della Giustizia, è stato oggetto nel 1997 di un parziale programma di interventi redatto dalla Soprintendenza ed è attualmente in attesa di un progetto che possa trasformarlo in monumento strategico quale porta di ingresso all’inestimabile patrimonio UNESCO del Napoletano facendone cuore pulsante del Centro Storico da cui si dipartano i principali percorsi di visita turistici  della città.


I beni artistici di Castel Capuano

La storia fa i monumenti e questo è insindacabile, ma, quel che fa di Castel Capuano “IL” monumento, è lo straordinario patrimonio storico-artistico che conserva. 

Mai si penserebbe che Castel Capuano conservi al suo interno superfici affrescate su tutti i piani, a partire dalla Cappella delle Carceri al piano terra che vanta sugli orizzontamenti voltati una serie di stucchi che incorniciano affreschi in minima parte venuti in luce tramite prime opere di descialbo delle quali se ne auspica il prosieguo.  
Gli affreschi rinvenuti, databili intorno al Cinquecento, pertanto realizzati sotto il Regno di Don Pedro da Toledo, rappresentano la volontà del Vicerè di fare le più belle e comode carceri, luogo di assistenza spirituale e religiosa per la popolazione carceraria.

4. Affresco della Cappella delle Carceri

Proseguendo al piano primo, in corrispondenza della sala antistante alla biblioteca De Marsico, si accede all’ Antisala della Gran Corte Criminale conosciuta anche come la “loggetta”  di cui si percepiscono, a prima vista, le due volte a schifo affrescate che poggiano su due pilastroni in piperno. 

Le volte si caratterizzano in primis per gli affreschi del Settecento ricondotti a Belisario Corinzio e rappresentano nel  riquadro centrale il tema della Giustizia, attorniato da ornati, rabeschi, allegorie e stemmi dai colori vivaci; in secondo luogo spiccano gli arconi con stucco a oro.


Si ha notizia di un restauro che ha interessato gli affreschi nel 1858 da Riegler che rifece i riquadri centrali delle volte. Attualmente le volte presentano numerosi dissesti statici, che dovranno essere affrontati a monte per poi procedere ad un adeguato intervento sulla pellicola pittorica.

5. Vista di dettaglio di una parte della volta e dell'arcone affrescati dell' Antisala della Gran Corte Criminale

Non si può non ricordare il Salone dei Busti che un tempo era il luogo in cui gli avvocati si riunivano per celebrare momenti importanti e che oggi invece custodisce i busti marmorei degli avvocati più illustri del foro Napoletano. Per questa sala, così come per quella della Sommaria, furono compiuti dal Riegler interventi di “arricchimento decorativo” sullo splendido lavoro di artisti quali Ignazio Perricci  da Monopoli e Biagio Molinari i quali tendettero a uniformare gli ambienti secondo la “correttezza dello stile primitivo”.

Dal Salone dei Busti si accede alla Cappella della Sommaria, in cui un tempo si riunivano i giudici per la messa prima di discutere le condanne. La cappella, affrescata da Pedro de Rubiales allievo di Giorgio Vasari sul finire del Cinquecento, presenta scene evangeliche del Nuovo Testamento e ricchissimi stucchi che ripropongono stemmi del Vicerè di Toledo e di Carlo V.

Il percorso artistico di Castel Capuano culmina al secondo piano dove si trova la Sala della Regina Giovanna in cui sono evidenti gli affreschi dell’unica volta a schifo che ricopre l’ambiente rettangolare. La volta, nelle sue parti, è perimetrata da stucchi a oro e presenta  al centro l’affresco che raffigura il Giudizio di Salomone a cui si accostano, sui lati, immagini allegoriche quali “la forza” che spegne la fiamma nelle fauci di un leone e “la carità” che regge un cuore. 
I restauri dell’Ottocento e del Novecento hanno restituito gli affreschi in discrete condizioni nonostante siano evidenti dissesti statici in corrispondenza dell’orizzontamento voltato.

6. Volta a schifo affrescata della Sala della Regina Giovanna

Benedetto Croce descriveva la nostra città come un paradiso abitato da diavoli per dire che il fascino e le bellezze che connotano Napoli si scontrano quotidianamente con molteplici aspetti negativi.  Tra le bellezze del Napoletano non si può non annoverare Castel Capuano, palinsesto denso di stratificazioni, storia e arte, parte di quel paradiso di Crociana memoria da preservare e trasmettere alle generazioni future.

Romina Muccio

Fonti:

Giovanni Garrucci, Il Castel Capuano e le sue storiche vicende, invertito poi dal 1540 a sede de' Tribunali Napoli, Stamperia della R. Università, 1871.

R. Pane, Il Centro Antico di Napoli, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1971.

Luciana di Lernia, Castel Capuano : memoria storica di un monumento da fortilizio a tribunale - prefazione di Giancarlo Alisi, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1993.

R. Picone. Il Restauro e la questione dello “stile”, il secondo Ottocento nel Mezzogiorno d’italia, Il progetto Travaglini-Sannia-Bottassi per la “riduzione” del Castelcapuano a Napoli in “Gran Palazzo di Giustizia”, 1890-96, Napoli, Arte’m, 2012.

A. Aveta, Castel Capuano. La cittadella della Cultura giuridica e della Legalità. Restauro e valorizzazione, Roma, Elio De Rosa Editore, 2014.


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