La scelta di scrivere su Castel Capuano è legata alla volontà di
mettere in luce uno dei paradisi
nascosti della nostra città facendo riflettere sul fatto che non bisogna
andare poi così lontano per essere spettatori di così tanta storia
e bellezza.
1.Castel Capuano- foto d'epoca |
Castel Capuano, il più antico castello di Napoli dopo Castel dell’Ovo, situato allo sbocco dell’attuale Via dei Tribunali, è uno dei monumenti del Napoletano che racchiude una parte densa di stratificazioni storiche, artistiche e culturali della nostra splendida città; il suo nome deriva dal fatto di essere posto in prossimità di Porta Capuana che apriva verso la strada che conduceva a Capua.
Roberto Pane definisce Castel Capuano “fra i più grandi edifici storici della città, quello che ha subito più di ogni altro trasformazioni di fabbrica, a causa di mutate trasformazioni, ampliamenti e restauri” (R. Pane, Il Centro Antico di Napoli, 1971).
Cenni storici
2.Il tribunale della Vicaria, C. Coppola, prima metà XVII sec |
Castel Capuano, di impianto
normanno, sorge non a caso nella parte orientale di Napoli, nella piana di
collegamento con i centri limitrofi che necessitava, a suo tempo, di una
fortezza che proteggesse Neapolis dalle eventuali incursioni nemiche.
L’edificio è stato oggetto di numerosi interventi, a partire da quello di Carlo I D’Angiò che lo trasformò in una delle più belle residenze reali di età Aragonese, alle modifiche apportate da Don Pedro da Toledo che destinò l’edificio alle Carceri e al Tribunale.
L’edificio è stato oggetto di numerosi interventi, a partire da quello di Carlo I D’Angiò che lo trasformò in una delle più belle residenze reali di età Aragonese, alle modifiche apportate da Don Pedro da Toledo che destinò l’edificio alle Carceri e al Tribunale.
La più radicale trasformazione
subita dall’edificio che abbandona l’impianto quadrangolare con torri
rettilinee angolari a pianta quadrata è quella del Riegler di metà Ottocento, ispettore del Corpo di Ponti e Strade, organo
già impegnato prima nella manutenzione della fabbrica. Di fine Ottocento è da
annoverare senza dubbio il contributo di Federico Travaglini con Sannia e Bottassi per il Restauro e l’ampliamento di
Castel Capuano che riguardò la
trasformazione da Castello a Palazzo di Giustizia. L’intervento inoltre
fece fronte ai problemi di natura statica del complesso e al miglioramento
della vivibilità dell’edificio in relazione ai criteri di “igiene” che si
andavano delineando a Napoli sul finire dell’Ottocento.
Castel Capuano oggi
3. Esedra |
L’edificio, attualmente in uso dal Ministero della Giustizia, è stato oggetto nel 1997 di un parziale programma di interventi redatto dalla Soprintendenza ed è attualmente in attesa di un progetto che possa trasformarlo in monumento strategico quale porta di ingresso all’inestimabile patrimonio UNESCO del Napoletano facendone cuore pulsante del Centro Storico da cui si dipartano i principali percorsi di visita turistici della città.
I beni artistici di Castel Capuano
La storia fa i monumenti e questo
è insindacabile, ma, quel che fa di Castel Capuano “IL” monumento, è lo
straordinario patrimonio storico-artistico che conserva.
Mai si penserebbe che Castel Capuano conservi al suo interno superfici affrescate su tutti i piani, a partire dalla Cappella delle Carceri al piano terra che vanta sugli orizzontamenti voltati una serie di stucchi che incorniciano affreschi in minima parte venuti in luce
4. Affresco della Cappella delle Carceri |
Proseguendo al piano primo, in corrispondenza della sala
antistante alla biblioteca De Marsico, si accede all’ Antisala della Gran Corte
Criminale conosciuta anche come
la “loggetta” di cui si percepiscono, a prima vista, le due volte a schifo affrescate che poggiano su due pilastroni in
piperno.
Le volte si caratterizzano in primis per gli affreschi del Settecento ricondotti a Belisario Corinzio e rappresentano nel
Si ha notizia di un restauro che ha interessato gli affreschi nel 1858 da Riegler che rifece i riquadri centrali delle volte. Attualmente le volte presentano numerosi dissesti statici, che dovranno essere affrontati a monte per poi procedere ad un adeguato intervento sulla pellicola pittorica.
5. Vista di dettaglio di una parte della volta e dell'arcone affrescati dell' Antisala della Gran Corte Criminale |
Non si può non ricordare il Salone dei Busti che un tempo era il
luogo in cui gli avvocati si riunivano per celebrare momenti importanti e che
oggi invece custodisce i busti marmorei degli avvocati più illustri del foro Napoletano.
Per questa sala, così come per quella della Sommaria, furono compiuti dal
Riegler interventi di “arricchimento
decorativo” sullo splendido lavoro di artisti quali Ignazio Perricci da Monopoli e Biagio Molinari i quali tendettero
a uniformare gli ambienti secondo la “correttezza dello stile primitivo”.
Dal Salone dei Busti si accede alla
Cappella
della Sommaria, in cui un tempo si riunivano i giudici per la messa
prima di discutere le condanne. La cappella, affrescata da Pedro de Rubiales allievo di Giorgio
Vasari sul finire del Cinquecento, presenta scene evangeliche del Nuovo
Testamento e ricchissimi stucchi che ripropongono stemmi del Vicerè di Toledo e
di Carlo V.
Il percorso artistico di Castel
Capuano culmina al secondo piano dove si trova la Sala della Regina Giovanna in
cui sono evidenti gli affreschi dell’unica volta a schifo che ricopre
l’ambiente rettangolare. La volta, nelle sue parti, è perimetrata da stucchi a
oro e presenta al centro l’affresco che
raffigura il Giudizio di Salomone a
cui si accostano, sui lati, immagini allegoriche quali “la forza” che spegne la
fiamma nelle fauci di un leone e “la carità” che regge un cuore.
I restauri
dell’Ottocento e del Novecento hanno restituito gli affreschi in discrete
condizioni nonostante siano evidenti dissesti statici in corrispondenza
dell’orizzontamento voltato.
6. Volta a schifo affrescata della Sala della Regina Giovanna |
Benedetto Croce descriveva la
nostra città come un paradiso abitato da
diavoli per dire che il fascino e le bellezze che connotano Napoli si
scontrano quotidianamente con molteplici aspetti negativi. Tra le bellezze del Napoletano non si può non
annoverare Castel Capuano, palinsesto denso di stratificazioni, storia e arte,
parte di quel paradiso di Crociana memoria da preservare e trasmettere alle
generazioni future.
Romina Muccio
Fonti:
Giovanni Garrucci, Il Castel Capuano e le sue
storiche vicende, invertito poi dal 1540 a sede de' Tribunali Napoli, Stamperia della R. Università, 1871.
R. Pane, Il Centro Antico di Napoli, Napoli, Edizioni scientifiche
italiane, 1971.
Luciana
di Lernia, Castel Capuano : memoria storica di un monumento da fortilizio a
tribunale - prefazione di Giancarlo Alisi, Napoli, Edizioni Scientifiche
Italiane, 1993.
R. Picone. Il Restauro e la questione dello “stile”, il secondo
Ottocento nel Mezzogiorno d’italia, Il progetto Travaglini-Sannia-Bottassi per
la “riduzione” del Castelcapuano a Napoli in “Gran Palazzo di Giustizia”,
1890-96, Napoli, Arte’m, 2012.
A. Aveta, Castel Capuano. La cittadella della Cultura giuridica e della
Legalità. Restauro e valorizzazione, Roma, Elio De Rosa Editore, 2014.
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