In occasione di EXPO 2015 ci sarà lo start del
progetto Effood ideato nel 2012 e inserito dalla Comunità Europea tra le Best
Practices nell’ambito dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale. A cosa aspira
il progetto?
L’European Festival of Local
Food è un progetto sperimentale, in costruzione e dal basso, che vuole generare un evento in Irpinia,
finalizzato al dialogo e scambio
interculturale attraverso le tradizioni gastronomiche di varie
aree geografiche dell’Europa.
Step fondamentale del progetto è quello del
recupero delle abitazioni rurali degradate ed in abbandono. Tale passo è in
sintonia con quanto realizzato per Expo nell’area della Cascina Triulza, sito
interamente rinnovato del patrimonio storico, architettonico e ambientale di
Milano e della Lombardia. Oltre ai grandi eventi quali sono le attività che possono accendere i
riflettori su tali realtà?
Progetto Effood |
In Irpinia come
in tante aree del Mezzogiorno, il patrimonio abitativo degli insediamenti
rurali è in abbandono ed in analogia con quanto accade con la memoria storica,
riferendomi alla civiltà contadina, molti valori sono andati ormai persi
definitivamente ma, volendo percorre una strada in salita, al di la dei
grandi eventi, ascoltando il territorio dal basso, in particolar modo il mondo
dell'associazionismo e dei piccoli produttori, vi è ancora la possibilità
di promuovere e realizzare un recupero delle identità e dei luoghi che hanno
fatto parte del nostro passato e che possono divenire un’opportunità per le
generazioni future.
Le case rurali sono considerate architetture
spontanee. Nel dibattito architettonico si è dimenticato che da tali
costruzioni, considerate minori, si potrebbe riproporre una delle loro
peculiarità, ossia il legame insito tra architettura e contesto?
In Campania ci sono casi in cui si è
tentato, attraverso studi e pubblicazioni, di dare dignità all'architettura
rurale, è il caso delle Masserie Vesuviane, su ci si è scritto molto e io
stesso ho avuto il piacere di lavorare durante la mia tesi di laurea con prof.
Michele Cennamo a metà degli anni 90', tuttavia in vista delle
opportunità offerte dal nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-20 sarebbe
un buon segnale se si aprisse un dibattito anche istituzionale sul tema
del recupero delle case rurali in relazione al contesto etnografico.
La Carta di Milano sarà la grande eredità
dell’Esposizione Universale. In uno dei tavoli tematici si è evidenziato che si
deve facilitare il turismo enogastronomico in quanto veicolo dello scambio
culturale tra i popoli. In che misura il progetto Effood può contribuire nella
realizzazione di tale proposta?
Il progetto è incentrato tutto sui principi che stanno alla base
dell’ecoturismo. Ho scelto il borgo Cotugno in quel di Vallesaccarda come sede
di questo progetto non solo perchè è un luogo al quale sono molto legato ma
verosimilmente perché esso ricade in una Zona di Protezione Speciale quale area
della rete Natura 2000, ricca di bellezze naturalistiche e paesaggistiche.
In che ruolo architetti urbanisti designer
possono partecipare alla costruzione di un futuro sostenibile?
La Pianificazione è il luogo
deputato ad accogliere le scelte per una governane responsabile del territorio,
tuttavia è risaputo, ad esempio, che la maggior parte dei comuni Irpini, non ha
ancora un Piano Urbanistico approvato e quando lo si trova è molto datato e
lontano dalle visioni di uno sviluppo sostenibile. Quindi è opportuno che gli
urbanisti che svolgono incarichi di rilievo non ascoltino soltanto i Sindaci ma
anche la voce della propria coscienza.
Quale sarà l’eredità che verrà lasciata da Expo
2015?
Io mi aspetto che chi governa il nostro Paese, al di là della vetrina di Milano, riveda le scelte
scellerate sulle trivellazioni petrolifere che interesseranno tutto l’Appennino
meridionale e inizi a mettere in campo una seria politica agricola e ambientale utile a far rinascere il comparto ormai in ginocchio e senza futuro.
Intervista a cura di Isabella Lisi
Giuseppe Luongo | Architetto, svolge la professione dal 1997 ed in qualità di esperto senior in integrazione della componente ambientale nelle politiche pubbliche svolge incarichi nella Pubblica Amministrazione per attività di assistenza tecnica nei processi di Valutazione Ambientale Strategica a cui vengono sottoposti i piani regionali di sviluppo. E’ founder del social network FareSpazio dedicato al tema delle Smart Cities e Smart Communities, risultato, nel 2013, finalista nel Premio Smart City Roadshow, promosso da Anci e Smau, come progetto innovativo ed esempio virtuoso nello sviluppo delle moderne città intelligenti.
Giuseppe Luongo | Architetto, svolge la professione dal 1997 ed in qualità di esperto senior in integrazione della componente ambientale nelle politiche pubbliche svolge incarichi nella Pubblica Amministrazione per attività di assistenza tecnica nei processi di Valutazione Ambientale Strategica a cui vengono sottoposti i piani regionali di sviluppo. E’ founder del social network FareSpazio dedicato al tema delle Smart Cities e Smart Communities, risultato, nel 2013, finalista nel Premio Smart City Roadshow, promosso da Anci e Smau, come progetto innovativo ed esempio virtuoso nello sviluppo delle moderne città intelligenti.
Nessun commento:
Posta un commento