Attraverso il ciclo di incontri ferMenti d'Architettura abbiamo avuto il piacere di incontrare un gruppo di futuri architetti dalle idee molto chiare: sono i ragazzi del Laboratorio IAMM. Quello che più ci ha colpito è la passione con cui trattano l'architettura ed il rispetto che mostrano verso loro territorio: passione e rispetto che ad oggi stentiamo a ritrovare in chi pratica questa difficile professione.
Nel 2012 nasce Endogenesi, esperimento di libera progettazione compartecipata il cui obiettivo è il recupero di 6 lotti abbandonati della cittadina di Angri: è un progetto di cui si è parlato molto, anche a livello nazionale, sia per la sua indubbia validità sia per la giovane età di chi l'ha ideato e costruito.
Eccovi una breve intervista ai ragazzi di Laboratorio IAMM, che hanno appena terminato la redazione del bando di Endogenesi 2.0 con scadenza il 20 giugno 2014.
Perché Laboratorio IAMM?
Il laboratorio è nato fin
dall’inizio come uno spazio intimo in cui sviluppare una ricerca sull'Architettura e come uno
strumento per lavorare nel territorio. Il nome -IAMM- ha origine dal termine
napoletano jamme che significa -muoversi,
sbrigarsi, iniziare a fare qualcosa- ed è proprio questo lo spirito che ci ha
guidato in questi anni: riscattarsi dalla noia e dalla piattezza della indagine
accademica ed elaborare riposte a partire da tentativi concreti, costruire un
pensiero sull'architettura che sappia sporcarsi con la realtà.
Prima di costituire Laboratorio IAMM chi o cosa eravate? Quando e da
cosa è nata l’idea di formare un gruppo di lavoro?
Eravamo e siamo ancora studenti del DiARC di
Napoli; qualcuno di noi ha finalmente raggiunto il traguardo della laurea,
qualcun altro è prossimo. Ma fin dall'inizio delle nostre carriere
universitarie, in gruppo e singolarmente, abbiamo avuto sempre una propensione
ad interagire con gli input esterni. Ci siamo riuniti la prima volta per un concorso internazionale aperto a studenti
di architettura, e abbiamo capito così che le nostre idee e ricerche in gruppo
potevano aver più forza e valore se messe a sistema.
Secondo voi come si fa oggi a distinguere una buona architettura da
una “meno buona”? Cos’è secondo voi la “qualità” in architettura?
Pensiamo che l’Architettura con la A maiuscola
nasca dal pensiero critico e dall’amore per questa disciplina, ma soprattutto
da una ricerca approfondita di quello che ci circonda, sia esso un dettaglio
difficile da catturare o l'evidenza di una grande struttura.
Oggi tra le strade delle nostre città si notano subito manufatti “pensati” distinguibili dalla edilizia diffusa, nata solo per occupare suolo e per un bisogno ossessivo di avere spazi, abitazioni, box auto e parcheggi. La crisi in cui navighiamo non ha fatto che inasprire e palesare la pochezza del tessuto urbano in cui viviamo, mettendo in luce l'ostilità di città in cui manca bellezza e inclusione. Crediamo che la “qualità” della buona Architettura non sia da ricercare in escamotages formali, ma nella propensione a comporre spazi capaci di mettere in campo un legame empatico ed emozionale con il contesto.
Oggi tra le strade delle nostre città si notano subito manufatti “pensati” distinguibili dalla edilizia diffusa, nata solo per occupare suolo e per un bisogno ossessivo di avere spazi, abitazioni, box auto e parcheggi. La crisi in cui navighiamo non ha fatto che inasprire e palesare la pochezza del tessuto urbano in cui viviamo, mettendo in luce l'ostilità di città in cui manca bellezza e inclusione. Crediamo che la “qualità” della buona Architettura non sia da ricercare in escamotages formali, ma nella propensione a comporre spazi capaci di mettere in campo un legame empatico ed emozionale con il contesto.
Endogenesi
_reazioni urbane dall'interno nasce come esperimento/progetto per
invogliare giovani menti, laureandi e laureati in architettura e facoltà
affini, giovani architetti e artisti a ripensare il proprio territorio partendo
da attività e processi nati dal basso, o meglio dall’interno. Endogenesi non è
un concorso, abbiamo evitato questa formula perché l'iniziativa si struttura
come un network dove è importante mettere a sistema idee e stimoli più che
arrivare alla decretazione di un vincitore.
Pensiamo che l'architetto in Italia oggi viva la terribile condizione di sopravvivenza culturale del suo lavoro, non degnamente compreso dalla società, e che la unica risposta che una intera categoria può e deve mettere in campo per riconquistare lo status ormai perso, è dimostrare fattivamente in cosa risieda la grande possibilità che l'architettura porta in grembo e che può offrire agli altri, alla costruzione della città.
Pensiamo che l'architetto in Italia oggi viva la terribile condizione di sopravvivenza culturale del suo lavoro, non degnamente compreso dalla società, e che la unica risposta che una intera categoria può e deve mettere in campo per riconquistare lo status ormai perso, è dimostrare fattivamente in cosa risieda la grande possibilità che l'architettura porta in grembo e che può offrire agli altri, alla costruzione della città.
Non ci sono precisi
riferimenti a cui siamo affezionati o che hanno significativamente segnato il
nostro lavoro. Ognuno di noi arriva con la propria visione che evidentemente è
la sedimentazione di percorsi e inclinazioni spesso differenti. Il nostro
approccio al progetto è molto ludico, curioso, senza la pretesa di utilizzare
chissà quali sovrastrutture teoriche che non sapremmo nemmeno articolare con
originalità ma solo in maniera canonica ed accademica.
Il progetto Endogenesi è nato ad esempio dalla semplice indagine del territorio che noi tutti componenti del laboratorio condividiamo: un pezzo di territorio dove tutto si accumula e si aggiunge senza logica, un posto che sentivamo di subire senza possibilità di riscatto. Endogenesi è anche l’occhio interno di questo territorio indistinto, un'osservatorio privilegiato e intimo delle dinamiche che lo generano ed alimentano.
Il progetto Endogenesi è nato ad esempio dalla semplice indagine del territorio che noi tutti componenti del laboratorio condividiamo: un pezzo di territorio dove tutto si accumula e si aggiunge senza logica, un posto che sentivamo di subire senza possibilità di riscatto. Endogenesi è anche l’occhio interno di questo territorio indistinto, un'osservatorio privilegiato e intimo delle dinamiche che lo generano ed alimentano.
6) Quali sono i prossimi progetti di Laboratorio IAMM?
In cantiere ci sono
molte idee da sviluppare e molte collaborazioni da portare avanti, per ora
tuttavia ci concentriamo sul progetto Endogenesi perché crediamo che ci siano
ancora ampi margini di miglioramento e sviluppo.
L'edizione di quest'anno avrà come territorio di studio il comune di Sant'Egidio del Monte Albino (un piccolo borgo di accesso alla costiera amalfitana ) e come tema di progetto quello della “sovrapposizione”di architetture leggere e moderne in un contesto fortemente storico. Invitiamo tutti gli appassionati di architettura a partecipare, contribuendo con idee e progetti, sperando che questa iniziativa possa realmente fare breccia nell'indifferenza di chi amministra e di chi vive i territori.
L'edizione di quest'anno avrà come territorio di studio il comune di Sant'Egidio del Monte Albino (un piccolo borgo di accesso alla costiera amalfitana ) e come tema di progetto quello della “sovrapposizione”di architetture leggere e moderne in un contesto fortemente storico. Invitiamo tutti gli appassionati di architettura a partecipare, contribuendo con idee e progetti, sperando che questa iniziativa possa realmente fare breccia nell'indifferenza di chi amministra e di chi vive i territori.
Maria Leone
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