"Ogni mattina
svegliandomi provo un meraviglioso piacere: quello di essere Salvador Dalì, e
mi chiedo estasiato, cosa mai compirà oggi, questo Salvador Dalì"
Il
maestro del Surrealismo Salvador Dalì Nasce a Figueras, fin da piccolo mostra
il suo talento nel disegno e nella pittura. Nel 1921 entra all'Accademia d'Arte
di S.Fernando a Madrid, da cui verrà poi espulso nel 1926, anno in cui
incontrerà il grande Picasso a Parigi. Nel 1929 Dalì incontra i surrealisti con
i quali ha già qualche occasione di scontro e nel 1938 incontrerà poi a Londra
Freud. L'anno seguente arriva ad una definitiva rottura con i surrealisti, ma
nella sua vita da artista importanti risultano essere anche alcune
collaborazioni, quella cinematografica con Hitchcock e quella da scenografo con
Luchino Visconti e Peter Brook.
La
sua genialità viene sempre più riconosciuta a livello internazionale, diverse
potrebbero essere le conferenze e le mostre da segnalare, nel 1978 poi diventa
membro dell'Académie des Beaux-Arts di Parigi, morirà poi nel 1989 lasciando
tutti i suoi capolavori allo Stato spagnolo insieme alle sue proprietà.
La
città di Sorrento grazie alla Fondazione Sorrento ha voluto rendere omaggio
all'artista, con la mostra delle sue opere “The
Dalì Universe Sorrento”, allestita nella sede dell'associazione Villa
Fiorentino, per tutta l'estate, rendendo sicuramente la città meta ancora più
ambita dai turisti.
Interessante
è stato il connubio tra la città e il genio-artista, Sorrento infatti già meta
dei turisti vacanzieri per tutta l'estate è divenuta questa volta luogo dove la
cultura dell'arte in questo caso delle opere di Salvador Dalì, si integra al
valore paesaggistico del territorio, un importante e affascinante connubio. Il
percorso tra le opere del maestro Salvador Dalì si sviluppa e si articola su i tre piani della Villa,
passeggiando tra più di 100 opere alcune poco conosciute.
Ho
voluto osservare da vicino i capolavori dell'artista Salvador Dalì,
partecipando io stessa alla mostra, che ancora è in programma fino al 13
ottobre 2013. L'evento a cui non potevo rinunciare, mi ha permesso di passeggiare
tra i suoi capolavori, percependo subito il fascino delle opere del genio, e leggendo
già da una prima osservazione dei sui lavori le sua capacità intellettuali e
artistiche a dir poco geniali.
L'allestimento
delle opere si sviluppa organizzando un percorso tra quadri, sculture in bronzo
oggetti in vetro, in oro e raccolte grafiche, che insieme ad alcune citazioni
del suo pensiero prosegue per tre piani. Mi ha entusiasmato la sua mente
intellettuale e geniale, che ispirata dal pensiero freudiano, crea oggetti e immagini grafiche con
raffigurazioni che vanno oltre la realtà arrivando al sogno e ai pensieri più
intimi e inconsci. Giro tra le opere e più volte mi ritrovo ad osservare i suoi
orologi molli che sembrano dare al tempo nessuna consistenza, è impossibile controllare
il tempo, il tempo di Dalì non sembra rigido ed è tutt'uno con lo spazio.
Il
tempo infatti diventa veloce e rallenta in base anche ai nostri stati d'animo,
fuori dalla Villa poi una sua scultura emblematica l'Elefante Spaziale, un elefante su delle gambe sottilissime e
molto lunghe che sembrano alleggerire la naturale pesantezza dell'animale, la
scultura la si osserva poi da vicino attraverso il vetro, percorrendo una delle
sale al primo piano. La mia attenzione però ricade in particolare, su di una
scultura, la Donna in Fiamme, una
donna senza volto e con cassetti semiaperti
sul corpo, cassetti che sembrano rappresentare i nostri segreti anche
inconsci e nella figura femminile, ricordano la sua sensualità, i suoi misteri,
cassetti un po' aperti per ricordare la proiezione della donna verso l'esterno.
La
mostra poi, oltre Villa Fiorentino, continua con alcune sculture monumentali esposte
in punti strategici della città, con quattro capolavori, La Donna in Fiamme, Omaggio a
Tersicore, Il Profilo del Tempo e Piano Surrealista che possono essere
osservate in Piazza Tasso, Piazza Lauro, Piazza S. Antonino e Piazza Veniero.
Immacolata Guarino
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